Raffaello Sanzio
San Sebastiano
43×34 databile 1501-1502 olio su tavola
era lì
in una stanza nera
su fondo nero
ben illuminato
solo
su una parete tutta sua
e lì ho sostato. Assorto.
Dio della Natura e della Civiltà
Dio delle Grotte e delle Sfumature
non ho pianto
non ho tremato
non ho sudato freddo
nessun panico
ho sostato. Immobile.
Non Ti ho cercato negli occhi del Santo
non ho avuto visioni
nessun fulmine, nessuna croce mi è apparsa
ho sostato. Coinvolto.
Ho sospirato.
Ed è sopraggiunto un pensiero ridicolo
Ho desiderato fare una vacanza dentro al quadro
andare in vacanza nel dipinto con mia moglie.
E passeggiare sul ciglio del prato
riposare all’ombra dietro la testa del Santo
sfiorare i ricci dei capelli bruni
risalire gli incassi della collana d’oro
scivolare nelle trasparenze dell’aureola
sentirne il calore
dormire nelle pieghe del manto.
Dio della Natura e delle Stelle
del Rosso Carminio e del Tatto
del Silenzio e del Profumo
posso?
Posso andare a farmi una vacanza dentro il quadro?
Con mia moglie?
Oziare nell’incarnato del Santo?
Nel rosa carnicino delle sue guance?
Nei verdi, nei marroni?
Scalzo, sentire le sottili sporgenze delle pennellate
sotto la pianta dei piedi?
Far risuonare i passi su quella tavola antica (olmo, quercia, tiglio?)
Correre in quel rosso?
Rifiatare nel nero della camicia?
Ammirare da sotto in su, seduto sull’indice destro
del Santo,
la lunga verticale della freccia?
Un po’ di riposo (con mia moglie Dio della Natura)
e il tempo della mia vacanza
trascorrerlo senza dolori, sereno come quel San Sebastiano
Posso?
Dio della Natura e dei Fiumi
Dio del Respiro e del Cibo
Dio degli Agrumi e delle Acque Limpide
Dio della Morale e dei Farmaci
Dio della Morte e del Vino
Dio delle Carestie Dio delle Formiche e degli Aquiloni
La mia è un’invocazione insensata
una pagina riempita con i caratteri dell’alfabeto e con
il sangue zero positivo
una preghiera irregolare
di chi non è in regola per pregare
attraverso Sanzio Raffaello L’Urbinate
attraverso l’albume d’uovo mescolato con l’allume
di rocca
attraverso le foglie dell’albero di noce macerate nel sale
e nell’aceto
e la terra di castagno
e l’oro zecchino così ben trapuntato nel velluto nero
un desiderio di vacanza da tutto
mi ha preso
intenso
si è fatto corposo. Denso.
Con una sua temperatura
ha assunto un tale riflesso di realtà
così acuto
alto
che quasi mi convincevo la mia fantasia si sarebbe realizzata.
Non successe nulla.
Andai al bar del museo a prendermi un succo di pera.
Tanto Equilibrio. Compostezza.
Tanta Giustizia e Bellezza
Silenzio e Calore
Tanta Luce. Ordine. Tanta Proporzione
Tanto Genio. Tanta Grazia.
Tanta mano
Tanto occhio
e quel volto inclinato
e le pupille, le dita, le unghie
e la Rivelata Santità
finisce con un succo di pera?
Senza Miracolo?
Dio del Caos e dell’Inizio
Delle Fiamme e del Miele
Delle Grammatiche e delle Generazioni
Dio delle Foreste
Se il quadro di Sanzio Raffaello l’Urbinate ha il tuo permesso di esistere
(non l’hai incenerito, distrutto, sperduto)
È anche per la mia fantasia di villeggiatura?
È anche per le ferie figurate mie (e di mia moglie)?
La tua Ratio arriva fino alla mia supplica da turista domenicale?
Da una mattina di sole di 189.435 giorni fa (circa)
Dalle 1000 e 1000 pennellate (circa)
di quel genio gentile e meno che ventenne
fino ai capelli brizzolati di un cretino con l’iban e l’iphone?
Se
nel mondo che va a rotoli
ci si può dedicare a uno stupore
allora
Dio del Sole e della Quercia
Dio delle Onde e della Musica
Dio delle Montagne e del Volo
Dio delle Schiuma e del Vento
se del mio sogno (sciocco)
se di quel sorriso
e del prato
resta un profumo
un mezzo paradiso
un rosa
una memoria
un qualcosa
allora
felice mi taccio e non dispero
forse non è invano
né il bello
né il vero.
Biografia dell'autore

Andrea Renzi è nato a Roma il 7 febbraio 1963. È tra i fondatori delle compagnie Falso Movimento e Teatri Uniti.
Da regista ha portato in scena testi di Majakovskij, Hrabal, Stoppard, Collodi, Montesano, Parrella, Caproni, Maugham, Pinter e Beckett.
Protagonista fra teatro e cinema con registi come Mario Martone, Antonio Neiwiller, Toni Servillo, Marco Baliani, Elio De Capitani, Leo De Berardinis, Raul Ruiz, Roberto Benigni, Gabriele Salvatores, Elisabetta Sgarbi, Paolo Franchi, Antonio Capuano, Ferzan Özpetek, Paolo Sorrentino, Edoardo De Angelis. Tra i tanti titoli si ricordano a teatro Tango Glaciale, Riccardo II, Trilogia della Villeggiatura e al cinema L’Uomo in Più, Teatro di guerra e Le Fate Ignoranti.
Ha recentemente firmato la regia del Don Giovanni dell’Orchestra di Piazza Vittorio e del Servo di Robert Maugham e L’amaca di Domani di Michele Serra.
Oltre alla prestigiosa candidatura ai nastri d’argento cinematografici per L’Uomo in Più ha vinto il premio per il teatro il premio “Opera Prima” di Narni, il premio “Salvo Randone – Histryo” e il premio “Annibale Ruccello”.
Opere a cui è ispirata questa storia
Collocazione riproduzioni
Humanitas Pronto Soccorso
Alcune immagini sono state scattate prima del DPCM del 23 febbraio 2020.