25 settembre 2020 – Con “Opere in Parole” 51 nuovi dettagli in maxi formato di opere dell’Accademia Carrara sono entrati in tutti i reparti di Humanitas Gavazzeni e Humanitas Castelli ed anche in Terapia Intensiva e nel Pronto Soccorso.
Il progetto è stato presentato oggi in una conferenza stampa Zoom, a cui hanno partecipato Giuseppe Fraizzoli, amministratore delegato di Humanitas Gavazzeni e Castelli, Giorgio Gori, sindaco di Bergamo, Gianpietro Bonaldi, responsabile operativo di Accademia Carrara, oltre a diversi autori della cultura italiana.
“Opere in parole” rappresenta la continuazione naturale di “La Cura e la Bellezza”, il progetto che nel 2018 ha portato oltre 400 metri quadrati di arte – dal Rinascimento all’Ottocento – nelle sale d’attesa e nei corridoi dei due ospedali.
Racconti ispirati alle opere, scritti e narrati
La novità è che ora questi grandi dettagli di dipinti, non solo rivestono le pareti arrivando al letto del paziente, ma parlano attraverso racconti e podcast scritti e narrati da celebri autori: Dora Albanese, Marco Baliani, Oliviero Bergamini, Marco Bianchi, Bruno Bozzetto, Lella Costa, Paolo Fresu, Enrico Iannello, Tony Laudadio, Michela Murgia e Andrea Renzi.
Ognuno di loro ha scelto, tra i capolavori di Accademia Carrara, i protagonisti o l’ambientazione per un racconto inedito, interpretando con il proprio stile narrativo il mistero della bellezza e il valore della cura. Così sono nate storie, spartiti musicali, fumetti, reportage giornalistici e ricette, ispirati ai dipinti del museo bergamasco.
E dopo gli autori anche il personale di staff, i medici e gli infermieri si sono messi in gioco attraverso un concorso letterario interno a tema libero, da cui una giuria ha selezionato il 12° autore di “Opere in Parole”. Si tratta di Giovanna Mennillo, dello staff di Humanitas Gavazzeni, che si è aggiudicata il gradino più alto del podio con un racconto che testimonia la resilienza e la voglia di tornare a sorridere. Il suo racconto è stato trasformato in podcast da Alessio Boni.
L’obiettivo di “Opere in parole”
I racconti, uno per ogni reparto, sono a disposizione dei pazienti e dei professionisti attraverso i QR code posti sulle pareti rivestite d’arte e sui libretti consegnati a ogni paziente.
L’obiettivo di “Opere in Parole” è confortare i pazienti e i professionisti dell’ospedale, ma anche ispirarli a scrivere per raccontare le proprie emozioni.
A ogni paziente verrà quindi consegnato il libretto con il racconto dedicato al suo reparto e un libretto bianco in cui poter scrivere o raccontare, se lo vorrà, il vissuto in ospedale, magari ispirandosi proprio agli oltre 1.200 metri quadrati di arte che lo rivestono.