Lorenzo Lotto

Venezia 1480 – Loreto 1556/1557

Nozze mistiche di Santa Caterina d’Alessandria e Niccolò Bonghi

1523

Olio su tela 172 × 135 cm

Collezione Giacomo Carrara, 1796

Originale

Accademia Carrara
Sala 15

Riproduzione

Humanitas Castelli
CUP / Accettazione

Il dipinto, che sul poggiapiedi ligneo reca la firma dell’artista e la data 1523, è forse una delle più celebri opere eseguite da Lotto per la committenza privata durante il suo periodo bergamasco.

Pagare con l'arte

A commissionare l’opera fu il mercante bergamasco Niccolò Bonghi, inserito con grande originalità nella composizione, nella posizione normalmente riservata alla figura di San Giuseppe. Bonghi era proprietario della casa in cui l’artista abitava, nei pressi di San Michele al Pozzo Bianco: in cambio del mancato pagamento di un anno di affitto il padrone aveva chiesto a Lotto l’esecuzione di questo dipinto.

Una scena cerimoniale

La scena illustrata è quella dello sposalizio mistico di Santa Caterina d’Alessandria, episodio sacro durante il quale Gesù Bambino infila, con gesto cerimoniale, l’anello sull’anulare della giovane principessa rendendola simbolicamente sua sposa.

Lacune

Si narra che il dipinto sia stato mutilato nella parte alta da un soldato francese: una superficie grigia rettangolare è stata collocata in sostituzione di quella che doveva essere una finestra probabilmente aperta su un paesaggio con il monte Sinai. Di essa rimangono soltanto uno stipite e un davanzale da cui pendono due tappeti orientali.

Lo stile

La tela è emblematica della personalità eccentrica di Lorenzo Lotto: spiccano le disarmonie tipiche dell’artista, le pose forzate, la prospettiva angusta e schiacciata della parete di fondo. Straordinario è l’intreccio, studiatissimo, delle mani che ci guidano al centro della scena.

Maria e Caterina, dai cui volti emergono una purezza e una dolcezza infinita, sono vestite con abiti sfarzosi, traboccanti di pieghe e di brillantezza cromatica.

I colori di Lotto, squillanti e contraddistinti da una gamma accentuata da forti contrasti luminosi, erano ignoti alla pittura locale – ancora permeata del gusto lombardo – fino all’arrivo dell’artista veneziano.

Biografia

Nato a Venezia nel 1480, Lorenzo Lotto soggiorna a Bergamo per circa un decennio, dal 1513 al 1525 circa. Durante la sua permanenza nella città Lombarda, Lotto perfeziona il suo stile: sintetizzando e personalizzando le esperienze maturate a Treviso, Recanati e Roma. Nel 1527 Lotto torna nella natale Venezia, dove Tiziano ha già fatto terra bruciata. Tra il 1534 e il 1539 l’artista girovaga nelle Marche, sostenuto da importanti committenze dell’ordine domenicano. Sono anni in cui Lotto affronta le scene con una vitalità rinnovata, anche trasgressiva, forzando le torsioni dei personaggi in pose ardite.

La sua vicenda si conclude nella Santa Casa di Loreto, dove si era trasferito nel 1554 facendosi “oblato” e donando sé stesso e i suoi beni all’Istituzione. Le ultime tele, dipinte durante la malattia, presentano tonalità cupe e terrose, in forte antitesi rispetto alle opere giovanili e mature del maestro.