La tela dell’Accademia Carrara, realizzata da Andrea Locatelli intorno al 1730, mostra uno scorcio paesaggistico popolato da piccole figure di viandanti che si avventurano per i sentieri cespugliosi della campagna laziale. Un albero di faggio domina la scena e allunga i rami sulla veduta di un lido; sull’altura a destra si scorgono alcuni edifici antichi, una cittadella che rende equilibrata e armonica la composizione.
Il colore del cielo termina sulla linea del mare e gli azzurri si confondono sapientemente l’uno nell’altro in una perfetta gradazione di colore.
Si noti l’abilità del pittore nel rendere le distanze spaziali su diversi piani della composizione e nel trasmettere un forte pathos grazie all’uso contrastante delle ombre e delle luci nei numerosi piani che l’artista alterna con esiti visuali vicini alla tridimensionalità.
Pittura di paesaggio
Sant’Agostino, con grande ammirazione per la pittura di paesaggio, scrive: «Ogni bellezza naturale e artistica che col suo visibile parlare conduce a Colui che è verità sovrana, bellezza ideale, bene supremo, somma di tutto il bene».
Ogni dettaglio paesaggistico e figurativo è in armonia con l’insieme e, pur se in un linguaggio personalissimo, ci dimostra come l’artista abbia saputo osservare e interpretare con intelligenza gli esempi francesi e fiamminghi. La naturalezza delle opere di Locatelli nasce da un’attenta indagine preliminare della realtà, seguita da un gioco sottile e profondo, frutto di molte stesure, varianti e sostituzioni.
Paesaggio sul lido laziale è il risultato di lunghe sperimentazioni. Mentre nelle opere giovanili gli alberi appaiono spogli, qui divengono a poco a poco imponenti. Dapprima sono le architetture a dominare il paesaggio, per poi integrarsi armoniosamente con la natura rigogliosa, fino a giungere a composizioni pittoriche in cui alberi e cespugli mediterranei trionfano padroneggiando la scena.
Nei suoi paesaggi troviamo spesso casali e torri, rivediamo un ambiente puro, ideale, quella campagna “più bella del mondo” di cui le nuove generazioni non possono godere ma solo immaginare nella sua perfezione.
Biografia
Andrea Locatelli nasce a Roma nel 1695; anche suo padre è artista e infatti egli si forma inizialmente proprio nella bottega paterna, dove impara i princìpi del disegno. Effettua un apprendistato presso il pittore Monsù Alto, esperto in marine, «poi col suo bello ingegno e con i suoi talenti» si avvia allo studio autonomo della Pittura di genere, in particolare di Marine e Bambocciate (piccole e vivaci scene di vita popolare, con gusto descrittivo e animati effetti di luce e colore).
Grazie all’aiuto dell’architetto romano Filippo Juvarra, che si accorse del suo talento, Andrea riesce a ottenere due importanti lavori: le bozze pittoriche delle facciate nord e ovest del Castello di Rivoli, dal progetto di Juvarra, da mostrare al duca Vittorio Amedeo II di Savoia e la realizzazione di due sovrapporte per la Stanza Cinese della dimora reale spagnola di Sant’Ildefonso.
Arte e poesia
Presso la Biblioteca Vaticana è conservata una caricatura realizzata da Pier Leone Ghezzi (1674-1755), grazie alla quale conosciamo un altro aspetto di Andrea Locatelli: nella didascalia che accompagna il disegno c’è scritto che l’artista (rappresentato di profilo seduto su uno sgabello) oltre ad esser famoso nella pittura di paesaggio era anche un poeta.